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Allocuzione della Gran Maestra (24 ottobre 2015)

Carissimi Fratelli e Sorelle in tutti i Vostri ordini e Gradi

È con grande commozione che oggi prendo la parola e con altrettanta emozione ringrazio tutte le Sorelle per avermi dato l’opportunità di ricoprire questa carica che mi onora.

Oggi vorrei attirare la Vostra attenzione sul concetto di AMORE FRATERNO perché oggi il mondo ha bisogno di ritrovare AMORE.

Morte, terrore, fanatismi, ipocrisia, falsità, violenza, superficialità, non fanno che accelerare la perdizione dell’uomo.

Non possiamo certo rimanere immobili a guardare lo scenario che quotidianamente si ripropone ai nostri occhi, non possiamo permetterci di vedere quest’uomo solo, che non comunica più, che non sente, che disprezza soltanto, che non emana calore, non cerca più il contatto, che fa fatica a provare sentimenti di affetto e che non sa più cos’è la serenità.

L’uomo si è ammalato.

Noi possiamo però curare questa malattia perché noi possediamo gli strumenti giusti, che si sono serviti e ci servono per la nostra crescita personale e che ci aiutano a coltivare i nostri valori, valori che dobbiamo utilizzare come medicina per questo mondo che si sta perdendo…

Il Bene che noi “produciamo” nelle nostre Officine deve essere così forte da illuminare il cammino dell’uomo profano affinché si possa ritrovare.

Nei nostri Templi, Noi coltiviamo l’Amore, il Bene e lottiamo contro il buio che ci allontana dal Giusto cammino: cari FF:. e SS:. è giunto il momento di passare all’azione, di uscire all’esterno, di accordare i nostri strumenti affinché all’unisono suonino la stessa melodia e la musica sia udita in tutti gli angoli del mondo.

Le nostre note saranno le pastiglie di cui l’uomo ha bisogno per ritrovare Armonia.

Siamo chiamati oggi a rinvigorire il nostro senso del dovere e il mio, il nostro pensiero non può che essere rivolto alle tragedie umanitarie degli ultimi mesi: non posso non esprimere preoccupazione per le donne migranti, già sottomesse nei loro paesi di origine e che oggi si vedono costrette con il coraggio della disperazione ad affrontare pericoli per la loro sopravvivenza e per quella dei loro figli.

Grande pertanto deve essere il nostro sostegno in Italia e all’estero a queste persone fragili perché come noi hanno dei diritti e perché come noi devono essere persone LIBERE.

Non possiamo essere veramente liberi se il mondo che ci circonda soffre, non possiamo vivere in armonia senza che libertà uguaglianza e fratellanza diventino anche il DNA dell’Umanità.

Sognare non è più sufficiente: occorre rafforzare i nostri valori per percorrere un cammino uniti, massoni e profani, insieme, nel rispetto dei valori, delle debolezze di ognuno, nella condivisione e nell’umanità, nel rispetto dell’unicità di ognuno.

Non più pertanto spettatori esterni ma partecipi attivi del cambiamento, pittori del grande quadro dell’Umanità.

Vi sprono pertanto FF:. e SS:. con forza alla meditazione sui nostri principi affinché la riflessione ci porti all’azione e che l’azione si propaghi intorno a noi ed affinché le nostre braccia aiutino “il mondo malato” a risollevarsi e vedere come noi la “Luce della Speranza”