Il significato del nome:
Aldebaran è il nome della stella più luminosa della costellazione del Toro, rappresentandone l’occhio nell’immagine figurata dell’animale nel cielo. Si tratta di una supergigante rosso-arancio di luminosità molto elevata il cui nome deriva dall’arabo Al Dobaran che significa colui che guida o colui che segue riferito al gruppo stellare delle Pleiadi, che appaiono in prossimità della stella. Il Toro è la costellazione che in epoche antiche, dal 4500 A.C. al 1900 A.C. era presente nel cielo al momento dell’equinozio primaverile ed era quindi il segnale cosmico dell’inizio dell’anno, del momento in cui la Terra riprendeva la sua vegetazione, simbolo della rigenerazione e della nuova vita che appariva dopo la notte invernale, simbolo a sua volta della morte temporanea, della stagione di riposo della natura. Era il momento in cui la Dea Persefone ritornava sulla terra per trascorrere la primavera e l’estate in compagnia della madre Demetra dopo aver passato le stagioni dell’autunno e dell’inverno negli Inferi, con lo sposo Ade. Aldebaran e la stella contrapposta Antares erano le stelle a cui veniva attribuito un influsso rispettabilmente sull’inizio e la fine delle cose; l’”Occhio del Toro”, come viene anche chiamata la stella, rappresenta quindi un nuovo inizio, una nuova vita dopo la morte, esperienza provata da ogni persona che, attraverso il rituale di iniziazione, si avvia sul cammino iniziatico di perfezionamento personale che nella Massoneria trova la più alta espressione in occidente.
Il nostro sigillo:
Crediamo fermamente nel valore dei smboli e per questo abbiamo loro affidato la dichiarazione della nostra appartenenza, delle nostre convinzioni e dei nostri intenti. Nel centro del sigillo campeggiano due delle grandi Luci Massoniche, ovvero la Squadra e il Compasso che guidano e ispirano ogni pensiero e azione delle libere muratrici e muratori. Accanto a loro ritroviamo un rametto di acacia che richiama un mito fondamentale per i figli della Vedova, ovvero quello del tempio di Salomone e del suo costruttore Hiram, tragicamente ucciso. Non poteva mancare una stella nel nostro sigillo, e infatti alla sinistra di Squadra e Compasso appare una stella, a cinque punte, da sola ricca di significati esoterici. In alto al centro una frase in caratteri greci: εν τω παν che significa Uno il tutto oppure tutto è l’Uno, ovvero tutto il creato, la realtà molteplice sono contenuti nell’unità, il divino, a cui tende ogni massone, come recita il detto raccogli ciò che è sparso. Infine il logo è circondato e raccolto da un Uroboro, figura immaginaria in cui un rettile, serpente o drago, mangia la propria coda e il cui significato può leggersi su diversi livelli. Il più immediato rimanda alla ciclicità dei fenomeni naturali come l’avvicendarsi del giorno e della notte e delle stagioni, il fiorire della vita e la marcescenza della morte che si susseguono perché ciascuna crea le condizioni per la nascita dell’altra. Da un altro punto di vista esso è la raffigurazione della lotta di due elementi contrapposti, espressione del dualismo della realtà in cui un concetto prevale alternativamente sull’altro in un moto perpetuo. Ma la nostra scelta è caduta su un Uroboro particolare: quello alchemico formato da due draghi che si mangiano vicendevolmente la coda: uno rappresenta il principio femminile, liquido, freddo e passivo ovvero il mercurio, l’altro invece il principio maschile, caldo, attivo, infuocato ovvero lo zolfo. E l’incessante passaggio o trasmutazione di un principio nell’altro, secondo la legge del “solve et coagula”, esprime il lavoro principe dell’iniziato: conoscere se stesso.
I nostri obiettivi:
Il Triangolo Albebaran si propone di studiare il simbolismo Massonico quale strumento di perfezionamento dell’animo umano, e approfondire gli argomenti esoterici ad esso legati. In particolare ritiene importante lo studio delle antiche testimonianze e rivelazioni, palesi o celate in opere artistiche e letterarie, che provengono dal proprio territorio, particolarmente fecondo per le arti e le scienze in epoca rinascimentale, richiamando nella città, ritenuta da molti una “perla del Rinascimento”, studiosi e artisti che lasciarono la loro impronta nella storia. Un interesse speciale è dedicato alle figure femminili che ebbero i natali o trascorsero parte della loro vita a Ferrara e che con le loro opere e la loro vita contribuirono all’affermarsi del pensiero esoterico.
Contatti: aldebaran@granloggiafemminile.it